Vi è mai capitato che i vostri studenti vi chiedano quando e come è nata la vostra passione per il disegno? Perché, se ce la diciamo proprio tutta, non è una cosa così comune… Amare il “nostro” disegno è un po’ come appassionarsi di un’antica arte marziale o affrontare lo studio di uno strumento musicale: si deve conoscere e praticare la tecnica con costanza e rigore per ottenere appagamento nei risultati e aprire le porte alla creatività. Proprio come queste discipline.
Il disegno tecnico e geometrico ha una storia antica: nacque quando gli esseri umani sentirono la necessità di descrivere a comprendere il mondo attraverso le sue forme. Ancora oggi – sia che lo si pratichi con riga, squadra e compasso, sia che si utilizzi un computer – permette di toccare con mano la geometria sperimentando costruzioni, teoremi e postulati.
È una vera e propria palestra: con l’esercizio costante ci si migliora, ma è solo con la riflessione attenta e la capacità di far tesoro di errori e risultati che si riesce a gettare lo sguardo più lontano. Non smetterò mai di dirlo: le competenze geometriche fioriscono attraverso le nostre mani, prima di trovare terreno ancora più fertile attraverso le applicazioni digitali.
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