Quali strumenti, quali esperienze potremmo trasmettere ai nostri allievi per affrontare un futuro in cui “il 65% dei mestieri non è ancora stato inventato”? Con questa domanda qualche anno fa al World Economic Forum di Davos si è sintetizzato un insieme molto complesso di temi che stanno cambiando radicalmente il mondo del “fare”, ma non solo.
Oggi siamo in grado di fornire qualche risposta parziale? In qualche misura sì: possiamo per esempio certamente dire che alcuni fra i lavori più richiesti nel prossimo futuro avranno a che fare con il saper condurre una ricerca o un’indagine. La figura del detective, protagonista assoluta dei romanzi gialli e della letteratura noir, sembra essere tornata alla ribalta grazie alle serie tv ispirate a Sherlock Holmes e pare avere grandi margini anche per definire il campo operativo di molti lavori che i nostri studenti attuali potranno svolgere nelle loro carriere.
Alcuni di loro probabilmente si trasformeranno in veri professionisti della ricerca sul campo: dovranno imparare ad “avere fiuto”. Ma quali saranno le piste più importanti da seguire? Certamente una riguarderà il reperimento di risorse economiche: la pratica del crowdfunding, cioè la capacità di mettere insieme risorse “dal basso” è ormai uno dei processi chiave per avviare investimenti, nuove attività imprenditoriali e start-up. Essere in grado di costruire proposte che sappiano accumulare capitali da investire attivando l’interesse di tanti piccoli investitori e agganciare a questi richieste di finanziamenti pubblici tramite bandi appositi sarà una chiave importante per fare impresa domani.

Molto apprezzata sarà anche la capacità di cercare dati: informazioni legate ai consumi o alle abitudini da affidare ai data scientist e agli esperti di marketing per capire in anticipo l’orientamento del mercato. Certamente apprezzata sarà anche la capacità di scovare le giuste competenze per costruire nuovi progetti: il tema della selezione delle risorse umane e di come attivarle avrà una grande spinta in avanti specialmente in scenari di smartworking e di evoluzione del tradizionale lavoro d’ufficio.

Quale potrà essere il contributo della Tecnologia insegnata a scuola nella messa a punto delle competenze richieste per diventare bravi detective nel prossimo futuro? Un buon punto di partenza potrà certamente essere quello di addestrare i nostri allievi alla ricerca, utilizzando il web con consapevolezza e approfondendo la loro capacità di storytelling.
Potrebbe essere interessante, per esempio, affrontare lo studio della scienza dei materiali realizzando delle semplici learning stories da costruire attraverso la pratica del webquest. Per ciascuna famiglia di materiali (legno, carta, plastica, metalli…) di cui intenderete occuparvi a lezione, dovrete procurare un insieme di oggetti di scarto o di campioni misteriosi. Dividete i ragazzi in gruppi da tre e assegnate a ciascun gruppo uno dei campioni proponendo loro il compito di costruire una piccola “biografia” dell’oggetto ricevuto. Il testo dovrà essere scritto rispondendo alle seguenti domande:
- Hai fra le mani un oggetto misterioso: sai a cosa serve? Formula delle ipotesi
- L’elemento che stai analizzando può essere composto di semilavorati? Come vengono realizzati?
- Nel tuo territorio ci sono fabbriche che producono l’oggetto misterioso? Dove sono collocate?
- Come avviene il riciclaggio di questo prodotto?
- Sai immaginare un modo per riutilizzare il manufatto?
Gli unici strumenti ammessi per la ricerca saranno il libro di tecnologia e Internet e sarà necessario corredare ciascun punto della scaletta del testo con un’immagine. In tempi di didattica a distanza il lavoro potrà essere svolto anche assegnando ai ragazzi dei frammenti di immagini di oggetti che dovranno essere indovinati attraverso gli stessi strumenti per l’indagine proposti in presenza.