Facciamo finta che...
I videogame che possono essere utilizzati per fare didattica sono davvero moltissimi. Certamente i più diffusi ed efficaci sono quelli che riproducono in digitale i giochi simbolici o di simulazione.
L’idea è semplice: con un po’ di fantasia si possono mettere in scena situazioni diverse in cui ciascuno interpreta un ruolo ben definito. Più l’interpretazione è credibile, più il risultato principale di questa improvvisazione scenica sarà l’apprendimento, specialmente se gli strumenti messi a disposizione degli attori saranno quelli della realtà virtuale.
Ormai è possibile utilizzare risorse digitali, molto spesso disponibili anche in rete, per fingere di essere in situazioni di ogni tipo: la pianificazione urbana, lo svolgimento di un mestiere, l’investigazione sulla scena di un delitto, l’esplorazione di luoghi misteriosi. Ciascuno degli ambienti virtuali ricostruiti per queste applicazioni può essere fruito attraverso pratiche più o meno immersive e contribuire a creare situazioni da cui imparare… in primo luogo la geografia!
Le ricostruzioni virtuali di paesaggi e territori sono tra le più diffuse e realistiche: sono basate su set di dati ormai estremamente raffinati e permettono di mostrare, attraverso il gioco, realtà molto lontane viaggiando letteralmente da fermi. Pochi ricordano però che la loro origine è legata a un desiderio che accompagna da sempre gli esseri umani: spiccare il volo!
I simulatori di volo
Chi non ha mai sognato di pilotare un aereo? Alla fine degli anni Settanta, Bruce Artwick, un giovane ingegnere americano, programmò in linguaggio Basic la prima versione dell’antenato di tutti i simulatori di volo: il celeberrimo Flight Simulator.
Si trattava della ricostruzione di una plancia di aeroplano dotata di pochi strumenti per misurare velocità e quota: la vista fuori dal cruscotto era davvero molto rudimentale, ma l’idea di fondo ottima. Tanto da colpire un certo Bill Gates che, appena fondata Microsoft, pensò di rilevarne la licenza per produrne una versione in Dos.
Nacque un vero e proprio blockbuster dei videogames: nel 2000 Flight Simulator arrivò a battere ogni record di vendita superando i ventuno milioni di copie. L’evoluzione delle schede grafiche ha consentito, versione dopo versione, di avere riproduzioni dello spazio esterno sempre più raffinate ed esplorabili dall’alto, consentendo di mettere in campo ambizioni prima irraggiungibili… come quella di volare senza bisogno di un aeroplano.
Come Icaro...
Dal 2017 l’Europa Park di Friburgo, in Germania, ha messo a disposizione dei suoi visitatori un’attrazione straordinaria che permette di conoscere le più importanti città europee “a volo d’uccello”. Salire a bordo del Voletarium significa poter usufruire del più grande Flying Theater del continente: un simulatore di volo 4D che consentirà ai passeggeri di immergersi in un viaggio mozzafiato attraverso l’Europa volando letteralmente sul vecchio continente.
Voletarium è l’attrazione più costosa nella storia del parco tedesco e offre un’esperienza davvero spettacolare. Su uno schermo di oltre 400 metri quadrati, con un diametro di 21 metri, si potranno ammirare i paesaggi e le città più celebri del nostro continente. Le due sale di proiezione possono ospitare fino a 140 passeggeri che, seduti su una gondola, sperimenteranno la sensazione del volo libero (come quello degli uccelli) grazie a effetti come vento, acqua e profumi.
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