Oggi comincia una nuova avventura. La straordinaria opportunità di scrivere testi per la didattica mi ha consentito in questi anni di “entrare” in tantissime scuole italiane. Sia attraverso le pagine dei miei libri, che sono finiti sotto il banco e nello zaino di tantissimi ragazzini, sia fisicamente, viaggiando e andando a trovare numerosi colleghi insegnanti. I corsi di formazione che sono nati dal mio lavoro su “App” e “Upgrade” si sono trasformati in occasioni di incontro nelle vostre aule, fra computer, proiettori, squadrette e compassi da lavagna, in scambi di opinioni che si sono confusi “con gli odori dei caffè” delle sale insegnanti, in riflessioni importanti su che cosa stia diventando l’insegnamento della Tecnologia oggi.
La casa editrice e io pensiamo che questo nuovo spazio possa accogliere questi pensieri e alimentare una discussione seria, insomma… “da prof”, sui metodi e sui contenuti che rendono oggi la Tecnologia una materia straordinariamente viva. Sulle tradizioni da consolidare e le nuove strade da percorrere. Sul senso di stare in classe oggi, consapevoli della centralità che rivestirà ciò che insegneremo ai nostri ragazzi in un futuro in cui le discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) troveranno spazi sempre più ampi… pur partendo dalle nostre due ore di lezione settimanali.
Immaginiamo quelle due ore come una stazione ferroviaria… non una di quelle “di testa”, magari ottocentesca e di una grande città. Non pensiamole come un punto di arrivo. Le ore di Tecnologia saranno piuttosto simili a delle stazioni “passanti” da cui i nostri allievi transiteranno con il loro immaginario, con le loro storie e le loro competenze pregresse per poi dirigersi chissà dove… a svolgere un lavoro che con ogni probabilità non è ancora stato neppure inventato.
Chiediamo loro di lanciare uno sguardo dal finestrino, facciamo loro descrivere ciò che vedono e proviamo a mettere in luce come la tecnologia abbia a che fare con ciò che raccontano.
Paesaggi agricoli, colture, macchinari al lavoro nei campi o ancora capannoni, viadotti, cavalcavia, tralicci. Il tragitto da casa a scuola è uno straordinario laboratorio per mostrare loro come il territorio sia profondamente cambiato, nel bene o nel male, attraverso l’uso della tecnologia. Rifletterci nelle nostre due ore potrà essere un modo per incominciare il secondo quadrimestre trovando il giusto pretesto utile a introdurre i nuovi argomenti di lezione. Un modo per far “ripartire il treno” carico di nuove curiosità e spinto da nuova energia.
… Proviamo? Mi piace pensare che gli stimoli lanciati da questa rubrica possano diventare esperienze concrete da commentare insieme. Se avete trovato interessante l’idea che ho proposto, trasformiamo questo “gioco della stazione” in un brainstorming: chiedete ai vostri allievi di ricostruire il viaggio casa scuola attraverso quattro immagini che abbiano a che fare con la tecnologia. Per ognuna di esse i ragazzi dovranno evidenziare come la tecnologia ha influito nel corso del tempo trasformando il paesaggio circostante. Potranno scattare delle fotografie o fare dei disegni da proiettare in classe e da commentare con l’insegnante e i compagni. Partendo da ciascun percorso sarà possibile poi costruire una “mappa visuale” che racconta un piccolo viaggio… per diventare curiosi. Vi aspetto qui… in stazione… con i vostri racconti.