Il Goal 11 dell’Agenda 2030 è dedicato alle sfide che le città dovranno affrontare per diminuire il proprio impatto sull’ambiente e continuare a essere luoghi di inclusione sociale e sviluppo. Nonostante occupino soltanto il 3% della superficie del pianeta è proprio ai contesti urbani che dobbiamo la maggior parte del consumo energetico globale e delle emissioni di carbonio. Immaginare e progettare nuovi modelli di città sostenibili è quindi un traguardo ambizioso e importante. Cosa succede quando si decide di realizzare un nuovo progetto che trasforma una parte di città?
È possibile cercare di approfondire questo tema con gli allievi attraverso un semplice gioco di ruolo. L’esperienza è incentrata sulla realizzazione di un plastico di un quartiere appartenente a una delle parti del contesto urbano: centro storico, prima periferia, zona industriale e periferia diffusa. Per realizzare il modello servirà conoscere la tecnica dello sviluppo dei solidi: l’attività si adatta quindi benissimo alla conclusione d’anno di una classe seconda.
MATERIALI E STRUMENTI
- Cartone spesso 1 m
- Cartoncino colorato
- Forbici
- Colla
- Polistirolo
- Spilli da sarta
- Materiale per il disegno
- Scotch
LA COSTRUZIONE
1. Con il fondo in cartone dell’album da disegno si dovrà realizzare una griglia di 33×26 quadretti di un centimetro quadrato. Su questa base si dovrà incollare il plastico tridimensionale riempiendo a piacere le 858 caselle. Si dovranno posizionare strade, case, capannoni, grandi servizi e spazi verdi. Gli allievi, suddivisi in gruppi da due, dovranno scegliere che tipo di quartiere realizzare fra quelli osservati durante lo studio.
2. Gli edifici verranno realizzati con la tecnica dello sviluppo dei solidi. Osserva lo schema riportato e realizzane di simili invitando i ragazzi a personalizzare l’altezza dei piani degli edifici e la loro forma.
3. Le strade e gli spazi aperti si faranno con cartoncini incollati sulle diverse aree.
4. Si realizzeranno i parchi e i viali alberati con spilli e polistirolo dipinto in verde. Gli spilli andranno infilati nella base in cartone e fissati con dello scotch.
5. Quando i plastici dei quartieri sono finiti è possibile unirli tutti insieme per ricreare “l’effetto città”. Potrai osservare con i ragazzi che sorgono alcuni problemi nell’affiancare i quartieri fra loro senza aver stabilito regole: in DAD potrai per esempio chiedere loro di fotografare la pianta del quartiere e inviartela in modo da realizzare una prima ricomposizione dei diversi tasselli urbani.
Il risultato renderà evidente il bisogno di ridefinire alcune strade, le distanze fra le case, la forma di alcuni spazi aperti sui bordi di ciascun cartoncino. La città senza regole non funziona. C’è bisogno di un piano regolatore generale. Molte delle regole di base per costruirlo vengono facilmente dedotte guardando il plastico. Risulta per esempio evidente il perché non si possa facilmente colonizzare un parco pubblico con case e palazzine. L’uso dei diversi suoli urbani nasce sempre da una contrattazione in cui ciò che è “di tutti” ha un valore estremamente grande.
6. Per dare forma al piano regolatore della città che abbiamo immaginato, i ragazzi dovranno preparare una scheda per ogni quartiere. Conta i quadretti attribuiti a case, verde pubblico, infrastrutture, industrie. Trasforma le quantità in percentuali utilizzando un semplice foglio di calcolo. Realizza un grafico per ciascun quartiere e con alcune fotografie del plastico componi un poster. Ogni modifica futura alla tua città dovrà confrontarsi con questi dati.
7. Formiamo ora gruppi composti da due persone che interpretano ruoli diversi: quello di un candidato sindaco, che vuole proporre un grande cambiamento nella sua città per farsi eleggere, e quello di un giornalista che dovrà raccontare la sua idea. Candidato sindaco e giornalista lavorano insieme per realizzare la cartolina della città trasformata. Il sindaco dovrà inventare uno slogan o un breve testo da inserire sul retro della cartolina, il giornalista lo aiuterà a renderlo efficace. Entrambi scatteranno delle immagini al modello e con l’aiuto di un programma di photoediting elaboreranno un’immagine per mostrare a tutti una suggestione del prossimo futuro delle aree interessate.