Le ultime settimane di scuola sono a dir poco frenetiche. Si completano gli ultimi progetti, si raccolgono per l’ultima volta le cartelline con i disegni, si chiudono gli argomenti conclusivi delle lezioni plenarie. Il tempo di elaborare le ultime valutazioni e le relazioni finali di ciascuna classe… la lettura di qualche bel biglietto pieno di glitter con gli auguri di buone vacanze. Tutto succede in modo rapido, ma in questo tempo così breve ed intenso è importante curare alcuni aspetti che davvero non possiamo lasciare al caso. Essenzialmente due: le ultime raccomandazioni prima delle vacanze e i famigerati compiti delle vacanze.
Addirittura? I compiti delle vacanze anche di Tecnologia? Non bastano già le frasi di analisi grammaticale e logica, gli esercizi di matematica, le letterine da scrivere in inglese e francese? Io penso che qualche bel compito di realtà non faccia mai male… Specialmente d’estate. Quando non si ha fretta di svolgerlo e ci si può prendere il proprio tempo. Quando non ci sono consegne pressanti e scadenze.

Difficile però realizzare un progetto senza il tutoraggio dell’insegnante in classe: è meglio a mio parere lavorare un po’ sulle competenze geometriche. Insomma: facciamoli disegnare un po’ fra un bagno al mare e una passeggiata in montagna. Per i ragazzi di prima, ad esempio, potrebbe essere utile lavorare sulle costruzioni di poligoni inscritti. Mostrate loro la costruzione alare per realizzare i poliedri: piegando il segmento circolare sul lato del poligono e incollandolo ad altri ad esso congruenti sarà possibile costruire solidi di diverso genere. Sfidate i vostri allievi a realizzare tutti i solidi platonici possibili o a costruire un solido di Archimede a piacere.
Per gli studenti del secondo anno sarà invece divertente osservare un oggetto da loro scelto e riprodurlo in proiezione ortogonale: non c’è esercizio migliore per prepararli al lavoro sulle rappresentazioni tridimensionali che li attenderà in terza…
E qui il pensiero si sposta subito a chi il terzo anno sta per terminarlo. Arriva la prova finale. Saranno pronti? Qual è il migliore augurio da porgere loro in vista dell’esame conclusivo? Non ho alcun dubbio in proposito: “Fai vedere chi sei”. Un consiglio solo apparentemente semplice: mostrare cosa si è diventati dopo il triennio della Scuola Secondaria di Primo Grado è davvero cosa di non poco conto. Chi sono i nostri allievi? Quali sono le qualità migliori su cui puntare nelle diverse prove ? Quali le criticità da compensare?
Difficile dirlo… molti di loro sono un cantiere aperto. Altri mostrano sicurezze per celare fragilità. Altri ancora tirano fuori cose che mai avremmo potuto immaginare. In ogni caso l’arma vincente, specialmente in sede di colloquio, sarà sempre la loro autenticità. Il saper mostrare serenamente e con chiarezza il punto a cui sono arrivati e da cui ripartiranno.

Come può il docente di Tecnologia favorire tutto questo? Facendo portare loro all’esame qualcosa di progettato e realizzato con le proprie forze. Qualcosa di cui ci si è appropriati e che si conosce bene. Qualcosa che si sa spiegare e far funzionare, su cui si può ragionare liberamente.
Ricordo con affetto una mia Terza A con cui si era realizzato un laboratorio sul cemento: impasto, casseratura, maturazione di campioni che per composizione e forma potevano condurre a prestazioni strutturali diverse. I campioni furono portati all’esame e diventarono oggetto delle riflessioni più varie… Quale poteva essere il più adatto per realizzare il getto delle fondazioni di una casa? Quale quello giusto per realizzare l’arco della diga di una centrale idroelettrica? Troppo difficile? Nessuno rimase senza parole davanti a quella situazione inedita. Ciascun allievo trovò modo di mostrare ciò che sapeva su quel materiale così diffuso in edilizia e di ricollegarlo a mille altri temi relativi ad esempio alla storia del Novecento. Qualche collega si lamentò che le cose da dire erano troppe, ma che ci volete fare? Nelle nostre ore succede spesso che tirino fuori il buono che c’è in loro. Finalmente una bella occasione per condividerlo con tutto il consiglio di classe.