“Smettila di pensare alla scuola e goditi le vacanze!” Me lo dicono in tanti nelle ultime settimane… Non è un momento semplice per mettere in pratica questo consiglio, ma proviamoci. Anche i blog vanno in vacanza, sebbene per poco. Ci salutiamo con un’esercitazione che lega lo studio della geometria descrittiva a un vero e proprio simbolo delle ferie estive: l’ombrellone.
Purtroppo il settore turistico è in forte sofferenza a causa della recente pandemia e ben sappiamo che importante ruolo giochi nell’economia del nostro Paese. Sappiamo anche quanto siano importanti le vacanze per chi lavora. Il riposo è infatti un diritto importante: durante la recente chiusura delle attività abbiamo avuto modo di sperimentare diverse forme di equilibrio fra tempo libero e lavoro, per esempio attraverso la pratica dello smartworking.
Come si intrecciano quotidianità domestica e impegni lavorativi? Qual è il limite fra il tempo che dedico a ciò che faccio per clienti o per il datore di lavoro e quello riservato alla famiglia? Qual è l’impatto sull’ambiente di chi per lavoro è pendolare? Il Covid 19 ha ancora una volta sollevato dubbi e questioni che forse da tempo attendevano di essere affrontate. E che l’Agenda 2030, con il suo goal numero 8 (incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti) ha già inserito fra gli obiettivi da raggiungere per uno stile di vita più sostenibile.
Tutti meritiamo di prenderci una piccola pausa per mettere la giusta energia nella ricerca delle risposte. Il nostro ombrellone è quindi di buon augurio, ma anche l’ennesima occasione per esercitarci con figure piane e solide: vediamo come.
Materiali e strumenti
- Rotolo di carta assorbente esaurito
- Forbici
- Matita
- Riga o squadra
- Scotch

Il progetto
La forma dell’ombrellone sembra decisamente complessa da disegnare, ma è possibile realizzarne un semplice modello utilizzando materiali di recupero ed esercitando il proprio sguardo. La base di partenza è la forma ottagonale che gli allievi di prima hanno imparato a costruire nel corso dell’anno: una volta realizzata la costruzione inscritta nella circonferenza, fate loro tracciare le diagonali.

Osservando la fotografia di un ombrellone sarà semplice far loro notare che la struttura metallica corrisponde in pianta proprio alle diagonali stesse. Ricordiamo loro, infine, che gli angoli al centro definiti dall’incrocio delle diagonali sono di 45° poiché dividono l’angolo giro in otto parti.
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- Dividere a metà il rotolo di cartone ottenendo due parti.
- Misurare otto segmenti di tre centimetri su entrambi i lati.
- Congiungere i punti come in figura realizzando un reticolo di triangoli isosceli. L’angolo al vertice misurerà 45°.

La costruzione
- Ritagliare i triangoli avendo cura di non appiattire la curvatura del semicilindro di cartone.

2. Disporre gli spicchi triangolari in modo da comporre la base ottagonale di lato 3 cm.

3. Attaccare fra loro con il nastro adesivo i lati uguali dei triangoli isosceli determinando la struttura sulle diagonali dell’ombrellone.

Sarà interessante osservare con gli allievi che questa particolare forma tridimensionale si compone di sezioni di cilindro.
In particolare queste porzioni di superficie laterale vengono definite “fusi” e si ritrovano anche in alcune coperture realizzate in muratura che vengono per questo definite volte “a ombrello”.