Il disegno tecnico è da molti considerata la componente “difficile” di ciò che viene insegnato nelle ore di Tecnologia. Come gli esercizi per la Matematica, come l’analisi logica e grammaticale per l’Italiano, il disegno tecnico è spesso visto dagli allievi, ma soprattutto da alcuni docenti, come lo scoglio da superare se si vuole ottenere globalmente una buona valutazione in pagella.
Molti vedono addirittura nella mera abilità grafica un modo per definire la globalità delle competenze in ingresso della classe di Tecnologia, dimenticando il quadro di riferimento generale dei traguardi per lo sviluppo delle competenze della scuola primaria.
Le procedure del disegno tecnico, in quanto espressione rigorosa della geometria e applicazione delle norme UNI, non sono interpretabili e quindi certamente possono condurre a una valutazione oggettiva e insindacabile. Ritengo però sia estremamente rischioso affidarsi a una modalità di correzione così rigida degli elaborati dei nostri allievi. Non dovremmo mai dimenticare che il disegno tecnico non va inteso come una “materia nella materia”, ma come un laboratorio speciale e privilegiato in cui la curiosità tecnologica e quella geometrico matematica si intrecciano.
Privilegiare l’applicazione e il rigore a discapito della logica, dell’intuizione, della capacità di sintesi e rielaborazione personale nella propria prassi valutativa non porterà mai a favorire lo sviluppo delle competenze.
Ecco un’esercitazione in cui la tecnica e la procedura passano in secondo piano, privilegiando la comprensione del tema dei solidi di rotazione e la costruzione logica della loro rappresentazione tridimensionale attraverso lo sviluppo delle abilità visuospaziali.
Il video è tratto dal corso di Tecnologia per la Scuola secondaria di primo grado UPgrade. Tecnologia al futuro.
Per saperne di più sul corso visita la pagina https://it.pearson.com/upgrade.