Quando le discipline STEAM si parlano
“Le cose che abbiamo in comune”, come dice la canzone, sono davvero tantissime… anche a scuola. È per questo che Indicazioni Nazionali e progettualità di diversa natura insistono così tanto sull’interdisciplinarità. Il tema è semplice e chiaro: molto spesso alcuni argomenti vengono affrontati in diverse discipline e questa ripetizione dovrebbe essere vista come una possibilità di arricchimento attraverso la moltiplicazione dei punti di vista.
Le discipline STEAM (Scienze, Tecnologia, Economia, Arte, Matematica) sono ricchissime di cose in comune: trasformiamole in occasioni di condivisione fruttuosa. Un esempio particolarmente interessante è quello delle isometrie. Molto spesso i colleghi di matematica chiedono di affrontare il tema al posto loro per procedere spediti con la loro programmazione. Non rinunciamo a far capire loro che ci sono altri modi di affrontare la questione…
Tecnologia, matematica e… Arte
In geometria vengono chiamati isometrici gli spostamenti che consentono alle figure e agli enti di mantenere inalterata la loro forma. Anche se li muoviamo sul piano, la lunghezza di un lato e di un segmento rimarranno tali, così come la misura dell’ampiezza degli angoli e le distanze fra i punti. I matematici utilizzano l’espressione movimento rigido per indicarle e definiscono diversi tipi di isometrie: traslazione, rotazione e riflessione rappresentano trasformazioni geometriche semplici che possono essere combinate fra loro.
Ciascuna di esse può essere realizzata con riga, squadre, compasso e goniometro, apprendendo le opportune tecniche. Insomma: è possibile confezionare esercizi di disegno tecnico utili a rappresentare graficamente queste trasformazioni geometriche. Oltre a essere utili all’insegnante di matematica, questi esercizi serviranno anche come attività propedeutica alle proiezioni ortogonali, in cui l’applicazione delle isometrie è certamente considerabile come una competenza in ingresso.
Anche alcuni grandi artisti del passato hanno lavorato su questi aspetti ottenendo risultati affascinanti. Il più celebre è Maurits Cornelis Escher (1898-1972), un incisore e grafico olandese. Egli dedicò gran parte della sua ricerca e del suo lavoro alla rappresentazione di costruzioni nello spazio attraverso effetti ottici, prospettive impossibili, tassellature del piano e dello spazio, con motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente forma. Nelle sue opere Escher dimostra certamente di conoscere bene tutti i principi delle isometrie.
Isometrie e… Tetris!
Non si era parlato recentemente di geometria e videogame? Pare impossibile discutere di interdisciplinarità STEAM e non trovare applicazioni digitali che consentano di mettere in pratica le cose in comune. Ecco, quindi, che l’adolescente nerd che si nasconde dentro ogni prof. di Tecnologia attinge alle risorse della propria memoria: come non ricordare che le isometrie sono state le protagoniste assolute di uno dei videogiochi più popolari degli anni Ottanta e Novanta? La nostra aula insegnanti virtuale si divide in due: chi ha passato ore interminabili in compagnia di Tetris e chi mente.
Molti di noi hanno certamente grandi debiti di riconoscenza nei confronti di questo sistema di gioco basato sui tetramini: figure piane composte da quattro quadrati congruenti affiancati fra loro che hanno messo a dura prova (e certamente migliorato) la nostra coordinazione occhio mano. Non solo: anche la nostra capacità di riconoscere e applicare le isometrie.
Il gioco, inventato nel 1984 da un programmatore russo, è basato sulla rapidità con cui, attraverso traslazioni, rotazioni e individuazione di elementi simmetrici, si possono comporre linee continue utilizzando i sette diversi tetramini, che ricordano nella forma le lettere I, J, L, O, S, T, Z. Il gioco è disponibile tuttora in rete in diverse versioni gratuite: può certamente essere un buon modo per introdurre il tema delle isometrie in classe, ma anche un buon addestramento per giovani generazioni di gamer con la passione per la geometria e il disegno. Alla sperimentazione non c’è mai limite!
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