Due ore settimanali sono poche. Da sempre rivendichiamo un passato glorioso in cui ne avevamo a disposizione tre e, ironia della sorte, con l’introduzione della DAD l’orario dedicato alla Tecnologia è stato in molti casi ulteriormente ridotto. Questa nuova contrazione del tempo a nostra disposizione con gli allievi sembra aver penalizzato maggiormente la didattica laboratoriale e specialmente il disegno. Nei pochi mesi a disposizione non sempre i contenuti disciplinari che passano attraverso la pratica in classe e il tutoraggio in presenza del docente hanno potuto essere adattati alla nuova situazione trovando la curvatura didattica adeguata.
Chi di noi è riuscito a realizzare una lezione di disegno “a distanza” ha però avuto un’importante occasione: sperimentare finalmente la tecnica della flipped classroom in situazione con la finalità di recuperare il tempo-scuola perduto. Ormai sono note le modalità di applicazione di questa metodologia: la parte di lezione frontale viene somministrata tramite un contenuto multimediale scelto e assegnato agli studenti dall’insegnante. L’allievo ha come “compito a casa” quello di guardare i video selezionati e successivamente si esegue un’esercitazione pratica che serve a consolidare l’acquisizione dei contenuti. L’insegnante rinuncia al ruolo classico di comunicare “in presenza” il sapere e assume quello di tutor per controllare che il compito venga eseguito nel modo corretto.
Le varie operazioni per costruire figure piane, proiezioni ortogonali, assonometrie sono un campo di applicazione interessante per questa modalità didattica. Prevedono infatti, oltre che abilità esecutive legate alla grafia, capacità di predisporre ed eseguire istruzioni in sequenza senza fare confusione. Gli errori più frequenti prevedono l’inversione delle fasi costruttive, l’attribuzione di grafie sbagliate ai diversi segmenti, errati posizionamenti delle lettere sui vertici delle figure… solo per citarne alcuni. È indubbio che, per prevenire queste situazioni, poter assistere alla spiegazione più volte guardando il video ogni volta che serve possa essere di grande aiuto. Il problema della lezione frontale di disegno, svolta alla lavagna in classe o in videoconferenza, è che le informazioni da gestire sono troppe.
Come fare? In questi mesi molti insegnanti hanno provato a realizzare video utilizzando una staffa portacellulare come webcam aggiuntiva filmando le proprie mani in azione oppure a registrare i propri interventi nella classe virtuale. Consentire ai ragazzi di fruire dei contenuti in modalità asincrona ha reso più semplice fissare visivamente le sequenze operative, per poi passare alla pratica con maggiore padronanza.
Immaginiamo un lavoro sulle proiezioni ortogonali: i ragazzi hanno avuto il compito di osservare il video sullo sviluppo del cubo e successivamente di provare a riprodurre il solido ritagliandolo e scrivendo su ciascun vertice le lettere in stampatello. Nella lezione successiva, osservando il prodotto del loro lavoro, eseguono l’esercizio proposto che prevede la definizione delle proiezioni ortogonali del cubo. L’insegnante fornisce una sequenza scritta di azioni che descrivono il percorso più corretto da seguire e poi si dedica al tutoraggio facendo collegare gli allievi in piccoli gruppi. Alla fine si scrivono le lettere osservando quelle indicate sul modellino e difficilmente si fanno errori. Anche quando i vertici coincidono non ci sono problemi: lo spigolo più vicino al punto di vista (gli occhi dell’allievo) va riportato per primo, quello più lontano per secondo. L’esercitazione termina fotografando con il telefono il foglio da disegno e caricando le immagini sul cloud di classe.
Tutti ci auguriamo di non svolgere più a distanza quest’ultima fase e di poter riprendere la fase di tutoraggio in presenza da settembre, ma anche in questa situazione difficile si sono potuti osservare grandi progressi. I disegni diventano col tempo più puliti e precisi perché finalmente i ragazzi possono curare aspetti diversi del lavoro. Non si deve infatti più faticare per ricordare il percorso “concettuale” perché si è fornita loro una strategia alternativa inclusiva ed efficace. Saremo disposti ad abbandonarla completamente al nostro rientro?